RADICALI LIBERI |
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Effetto Domino |
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Sentiamo spesso parlare di radicali liberi negli spot pubblicitari di prodotti legati all'estetica o al benessere, ma non credo che se ne comprenda appieno il significato. Soprattutto non sono chiare le serie conseguenze che la produzione di radicali liberi porta con sé nell'organismo. Due parole sul significato di radicale libero. Le molecole che formano le cellule del nostro
corpo sono a loro volta composte di atomi. Questi hanno in rotazione
perpetua intorno a loro alcune coppie di elettroni. Per ragioni diverse
(che vedremo) alcune coppie di elettroni ne perdono uno, rendendo
instabile l'atomo che lo ha perso. | |
Nel tentativo di ripristinare il suo equilibrio questo atomo sottrae letteralmente un elettrone ad un altro atomo, che quindi si troverà a seguire la stessa sorte. Il meccanismo può replicarsi all’infinito, conducendo il corpo ad una degenerazione diffusa. Non esiste un comparto al riparo dal fenomeno e ogni singola cellula può essere danneggiata. Il processo ha inizio dalla membrana esterna della cellula (composta di sostanze grasse), che inizia a frammentarsi lasciando spazi di accesso al citosol sottostante (liquido intracellulare). L’aggressione si espande ulteriormente raggiungendo il nucleo della cellula. Quello che accade è che il comportamento stesso della cellula viene modificato, “dirottato” verso uno status anomalo con effetti deleteri (come l’invecchiamento precoce e la trasformazione in cellule tumorali). Da dove origina il fenomeno? Le condizioni che lo promuovono sono di tipo endogeno ed esogeno (interno ed esterno al corpo). Per il primo tipo è determinante lo stile di vita (regime alimentare, fumo, alcool, farmaci, stress eccessivo). Nel secondo tipo rientrano l’inquinamento atmosferico, l’elettromagnetico, e quello radioattivo. Le possibili difese. Nonostante la elevata pericolosità di questi eventi, il nostro organismo dispone di proprie risorse per contrastarli. Si tratta di SOD (superossido dismutasi), catalasi, e soprattutto glutatione. Il problema di più difficile soluzione è che le aggressioni da parte dei radicali liberi spesso sovrastano il numero di risorse a disposizione. Dunque è fondamentale ricavare anche dagli alimenti sostanze in grado di facilitare il compito delle risorse organiche. In base alle loro caratteristiche gli alimenti vengono quindi classificati in: - antiossidanti sacrificali: vit.C, vit.A, vit.E (che si disattivano quando entrano in contatto con i radicali liberi); - antiossidanti naturali: carotenoidi e flavonoidi. Per misurare la forza di tali alimenti nel contrastare i radicali liberi viene utilizzata una unità detta ORAC. Alle condizioni di vita attuali e generalizzate, il totale di ORAC necessario ad un individuo medio è stimato in circa 5000 ORAC. Ebbene, l’alimentazione più diffusa tra la popolazione porta ad introdurre un valore quotidiano di soli 1500 ORAC. Decisamente basso e foriero di gravi conseguenze per nulla ravvisate dalle persone comuni e finanche dalla classe medica. Il glutatione, di cui accennavo poco sopra (e, che ricordo, è il più potente antiossidante che abbiamo a disposizione), è un mix di tre aminoacidi (glicina, cisteina, glutammato) . Purtroppo la cisteina è diventata nel tempo una aminoacido limitante, poiché essendo presente negli alimenti di origine animale, viene spesso a mancare nei sempre più diffusi regimi alimentari verdi (vegani in particolare). Quindi il glutatione non può perfezionarsi. Se sei arrivato fino a qui nella lettura potrei aver solleticato il tuo interesse a comprendere meglio e con senso più critico ciò che ci viene abitualmente venduto come assoluto e veritiero. Hai dubbi e desiderio di approfondire un tema che ti sta a cuore? Contattami qui oppure 327 7343859. |