L'Indice di Massa Corporea, altrimenti detto BMI (Body Mass Index) permette di conoscere rapidamente, grazie ad una modalità di calcolo semplificata, a quale classe di peso apparteniamo. Viene stabilito un rapporto tra peso corporeo, in chilogrammi, e altezza², in centimetri, del soggetto che esaminiamo. Ad esempio, per una persona con peso 95kg e altezza 160cm, si individua un BMI=37.

L'utilità di questo coefficiente va cercata nella capacità immediata di individuare quale importanza riveste la componente di grasso nella composizione del nostro peso. E' in grado cioè di comunicarci quale tendenza ha preso il nostro corpo nell'accumulare il grasso e a che livello si è attestato. La semplicità di calcolo riserva, tuttavia, sia vantaggi che limitazioni.

I vantaggi sono:

• é un valore facile di ricercare. Grazie alla individuazione di due semplici parametri, come peso e altezza, la cui misurazione è alla portata di tutti;
• il valore ricavato, IMC (o BMI), è riconosciuto universalmente, e quindi consente una comparazione con altri soggetti e sistemi di calcolo collegati (ad es. calcolatori di metabolismo basale, diete, ecc.)

I limiti invece sono:

• il valore IMC (BMI) non permette di discriminare con precisione tra grasso e massa magra. Può quindi accadere di vedersi assegnati ad una certa classe di grasso, anche se in realtà siamo atleti e la massa muscolare viene erroneamente interpretata;
• non viene effettuata distinzione sulla base del sesso, e anche questo elemento rende piuttosto approssimativa la valutazione.

In conclusione.
Il coefficiente IMC (BMI) può avere una pertinenza ed una affidabilità adeguati se è accompagnato dalla lettura di altri parametri significativi, che siano in grado di confortare le indicazioni fornite da questo valore. La veridicità della misurazione è tanto più attendibile quanto più il soggetto che viene esaminato non pratica sport o attività di fitness. Queste infatti possono averne influenzato la struttura corporea, e rendere inaffidabile l'indice calcolato.