Grasso ostinato: come eliminarlo. |
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I recettori alfa-2 e beta-2. |
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Abbiamo lavorato sodo con gli attrezzi, abbiamo
praticato regolare attività fisica, la nostra dieta è equilibrata, siamo
riusciti a ridurre il nostro peso e ad eliminare buona parte del
grasso corporeo. |
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La vita ci ha insegnato
che è possibile giustificare un certo evento in tanti modi e che una via
definitiva per darne una spiegazione assoluta non esiste. In
questa sede voglio però provare a dare una interpretazione e un
suggerimento che possano aiutarci a credere che sconfiggere quello strato di grasso ostile
si può! | |
L'azione dei recettori alfa-2 e beta-2. |
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Vediamo ora la diferenza di comportamento dei due recettori.
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Per inibire i recettori alfa-2, mantenendo la piena attività dei beta-2 è importante mantenere basso il livello di insulina. Ancora una volta l'insulina dimostra di giocare un ruolo fondamentale nella attivazione dei processi che regolano la presenza di grasso nel corpo. Anche un leggero innalzamento del livello di insulina sembra in grado di interrompere la funzionalità dei recettori beta-2 (quelli che permettono di bruciare il grasso). |
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L'insulina può essere mantenuta bassa praticando una dieta a basso contenuto di carboidrati, oppure con il digiuno intermittente. Ipotizzando di aderire ad una dieta low carb, questa dovrebbe attestarsi su un apporto calorico complessivo inferiore del 20% rispetto alle calorie totali giornaliere necessarie. In circa 5-7 giorni il corpo sarebbe in grado a questo punto di intaccare i grassi più ostinati. Anche il digiuno intermittente ottiene gli stessi effetti, essendo in grado già per definizione di promuovere la produzione di catecolamine. |
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Quale attività fisica contro il grasso ostinato? |
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Un altro fattore determinante per bruciare grasso ostinato è il flusso di sangue. Proprio dove il grasso più difficile tende a formarsi, la circolazione è deficitaria, e il flusso sanguigno risulta minimizzato. Senza una adeguata irrorazione sanguigna gli ormoni necessari alla attivazione del processo(catecolamine) non riescono a raggiungere l'area interessata. Dobbiamo quindi attivarci per aumentare il flusso di sangue in queste zone difficili. |
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L'esercizio aerobico a basso
/ medio impatto, e localizzato, può certamente risolvere questa esigenza. Si
tratta dunque di capillarizzare, aprire cioè quanto più possibile nuove
vie di rifornimento, e drenaggio allo stesso tempo, per le cellule, tramite la
costituzione di nuovi capillari. Anche al termine di sedute impegnative
e ad alto livello di intensità, strutturate per stimolare la produzione
di catecolamine, l'esercizio moderato a basso impatto visto sopra
aiuterà a mantenere un flusso sanguigno adeguato. E' sufficiente
in questi casi proseguire l'esercizio fisico per 20-30 minuti. |