Mitocondri: la salute (forza ed energia) passa da qui.
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Cosa sono i mitocondri. |
I mitocondri sono piccoli organi rintracciabili
nella maggior parte delle cellule viventi, e la cui forma ricorda un
fagiolo. Dotati di un DNA proprio, si
presentano con una doppia membrana e forniscono energia alla cellula di
cui fanno parte. Oltre il 90% della energia di cui abbisognano le cellule
viene prodotta all'interno dei mitocondri. |
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Tramite un processo definito
fosforilazione ossidativa, dagli alimenti viene ricavato l'ATP, a sua volta
convertito in energia vera e propria. L’ATP è fondamentale per molte delle
funzioni metaboliche che avvengono nel corpo umano. Secondo studi molto
recenti che fanno capo al Dr. Terry Wahls, l'unico fattore costante nell'analisi condotta su topi con malattie neurologiche degenerative come
l'Alzheimer e il morbo di Parkinson, è stata la mancanza di salute nei
mitocondri, e le disfunzioni ad essi collegate. |
Mitocondri in salute: benessere dell'uomo. |
Uno dei modi più
efficaci per mantenere in salute le migliaia di mitocondri sparsi nell'organismo è di ridurre la quantità di
radicali liberi che i mitocondri si trovano a dover gestire. In condizioni
di normalità i mitocondri gestiscono flussi di radicali liberi in quantità
moderata. Quando vengono superate certe soglie ritenute a rischio, i
mitocondri stessi iniziano a riversare nelle cellule in cui si trovano radicali liberi come
sottoprodotto della produzione di ATP. Uno dei modi comprovatamente più
efficaci per stabilizzare sotto la soglia critica il livello di radicali
liberi è agire attraverso una nutrizione corretta e l'esercizio fisico. Per
quanto riguarda l’aspetto nutrizionale i mitocondri si sono rivelati più efficienti
nel convertire i grassi (e chetoni) in energia, piuttosto che ricavare ATP
dai carboidrati, con il risultato che trattare grassi e chetoni genera
meno radicali liberi come sottoprodotti rispetto ai carboidrati. Quindi
una dieta che consista di proteine di qualità e grassi sani, con un
apporto di carboidrati contenuto, rappresentato soprattutto da frutta e verdura (e che
quindi non preveda zuccheri raffinati, cereali e loro derivati molto ricchi di
amido), mette il nostro organismo nelle condizioni di attivare un
metabolismo di tipo lipidico dipendente e non glucidico dipendente. Pasti proteici
e lipidici con quantità minime di zuccheri non solo favoriscono lo
stoccaggio proteico, ma attivano anche la lipolisi. Il risultato è una
produzione molto limitata di radicali liberi ed una maggiore efficienza
dei mitocondri. Un altro efficace sistema per prevenire l’azione dannosa
dei radicali liberi è cercare di incentivare il numero di mitocondri nel
corpo, favorendo una migliore gestione dell’ondata di radicali liberi,
qualora questa di dovesse concretizzare. Questo incremento si ottiene
proprio grazie all’esercizio fisico. Durante l’attività fisica, specie
intensa, si forma un enzima definito
AMPK il quale segnala alle celle
muscolari di mettere a disposizione un maggiore numero di mitocondri.
Avviene in quasi tutte le modalità di pratica dell’esercizio fisico, a
bassa intensità e lunga durata, e alta intensità a bassa durata (questa è
in ogni caso la
situazione più produttiva). Questo fenomeno di adattamento si rivela
altresì vantaggioso per i soggetti con diabete di tipo 2 (insulino
resistente) i quali troveranno meno difficoltoso il passaggio dei
nutrienti nelle cellule, grazie alla migliore sensibilità di queste. Uno
studio condotto da Bryan Haycock chiarisce come l’incremento della
captazione del glucosio da parte dei muscoli dopo l’esercizio sia
indipendente dall’insulina. È l’esercizio stesso che attiva i transporter
del glucosio, in particolare il GLUT4, estremamente sensibile alle
contrazioni del muscolo. Pare anche che altri fattori di stress come il
digiuno e la conseguente chetosi possano favorire il processo di
incremento nel numero di mitocondri, ma certamente è preferibile la prima
via. |
Come ottimizzare la funzione dei mitocondri. |
Vediamo alcuni spunti utili a massimizzare la funzione mitocondriale:
- adottare una dieta ricca di proteine di qualità (carne, pesce, ecc.),
grassi sani (tipo Omega-3), verdure (cavoli, spinaci, cavoli, bietole, ecc
.), e frutta;
- aggiungere alimenti ricchi di zolfo, come aglio, scalogno
e verdure crocifere (broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavolfiori, cavoli,
ecc);
- consumare con cautela tutti gli alimenti trasformati e i carboidrati
raffinati (es. pane, riso, avena, pasta);
- eliminare il glutine e i
latticini che dovessero causare una qualche sofferenza per intolleranza
alimentare;
- consumare con moderazione i legumi;
- praticare esercizio fisico regolarmente;
-
utilizzare integratori antiossidanti, laddove non sia possibile ottenere
abbastanza vitamine e minerali da alimenti veri e propri. Tra questi: Vitamina A,
Vitamina C, Vitamina B, Zinco, Ferro, Magnesio, Coenzima Q 10.
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